Si è conclusa da poco una lunga stagione congressuale in cui abbiamo avuto un confronto ricco e positivo tra di noi e in cui il PD Metropolitano milanese ha dimostrato ancora di essere vivo, vivace e radicato in gran parte dei territori.
Franco Tripodi, qualche mese fa, mi ha accompagnato a vedere lo spazio in cui oggi nasce la location per il coworking mentre c’erano i lavori in corso e devo dire che, completato, è sorprendente: è uno spazio bello e funzionale.
Riguardo a un ragionamento su Milano, parto da una cosa che ha detto Beppe Sala nel momento in cui ha annunciato di ricandidarsi a sindaco. Penso che Sala abbia ragione quando dice che dobbiamo prepararci a vincere per costruire un’esperienza amministrativa che non sia soltanto la continuazione di quella in corso.
Abbiamo voluto organizzare questo evento con Associazione Democratici per Milano e AreaDem Lombardia a cui diamo molta importanza e perché mette i piedi nel piatto su una questione fondamentale in questa fase e, soprattutto, in prospettiva, che la politica deve saper affrontare meglio, con più conoscenza e con più capacità di mettere in campo gli strumenti giusti rispetto al passato.
Provo a fare alcuni ragionamenti e alcune riflessioni, sapendo che stiamo parlando di una zona, la nostra, a Nord di Milano e della Città Metropolitana in cui il tema del lavoro e delle lotte sindacali può essere affrontato ma difficilmente riusciamo a distinguere i processi che sono avvenuti qui dalla vicenda complessiva dell’industrializzazione e delle lotte operaie, semplicemente perché questa è la zona che è stata tra le più industrializzate del Paese. Qui sono nate e si sono sviluppate gran parte delle lotte operaie, delle lotte sindacali e delle lotte per il lavoro che hanno segnato la storia del nostro Paese. Qui c’erano le grandi fabbriche: la Falck, la Breda, la Pirelli. L’industrializzazione del Paese si è molto concentrata qui e molti dei nostri quartieri si sono formati così; sono frutto dell’immigrazione di molte persone che sono arrivate dal Sud per lavorare nelle grandi fabbriche che hanno formato questi quartieri. In Comasina non c’è mai stata una grande azienda ma è stato un quartiere in cui abitavano moltissimi operai della Pirelli e dell’Alfa Romeo, e molti altri dei quartieri della zona si sono costruiti così.