Rilanciare la proprietà indivisa per garantire una casa in città anche a chi ha redditi medio-bassi
Il tema dell’abitare è e sarà in futuro sempre più centrale per definire lo sviluppo e lo stesso futuro delle città.
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Il tema dell’abitare è e sarà in futuro sempre più centrale per definire lo sviluppo e lo stesso futuro delle città.
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L’idea di Salvini di fare un decreto d’urgenza per sanare irregolarità e abusi edilizi la dice lunga sulle priorità di questo Governo, che non sono mai quelle di rispondere ai bisogni dei cittadini.
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Da mesi, ogni volta che si sollecita la destra di governo ad affrontare l’emergenza abitativa e a considerare una priorità la risposta al diffuso bisogno di casa, il Ministro competente rimanda tutto a un “piano casa” a cui starebbe lavorando.
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Quello dell’abitare è uno dei temi, se non il tema, su cui si gioca il futuro della Città Metropolitana. Se sarà inclusiva o no, se saprà ridurre le diseguaglianze o no, se saprà rispondere ai bisogni di chi ci vive e ci lavora.
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La proposta di sanatoria edilizia che Salvini ha annunciato è sbagliata e grave.
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Beppe Sala ha ragione, il Governo non sta facendo niente per ridurre il numero degli affitti brevi.
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L'emergenza abitativa è un fenomeno che riguarda centinaia di migliaia di famiglie. E non solo quelle economicamente più vulnerabili: i prezzi alle stelle degli affitti e i mutui insostenibili mettono in difficoltà una platea di cittadinanza sempre più ampia.
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Anche nel 2023 il tema della casa è scomparso dall’agenda del Governo.
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L'emendamento dei relatori al decreto legge Anticipi sugli affitti brevi introduce e regolamenta il Codice identificativo nazionale, strumento utile ma assolutamente insufficiente.
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I dati che descrivono l’emergenza casa nel nostro Paese sono impietosi.