Il futuro di Milano
Riguardo a un ragionamento su Milano, parto da una cosa che ha detto Beppe Sala nel momento in cui ha annunciato di ricandidarsi a sindaco.
Penso che Sala abbia ragione quando dice che dobbiamo prepararci a vincere per costruire un’esperienza amministrativa che non sia soltanto la continuazione di quella in corso.
In questi cinque anni l’amministrazione ha fatto molto bene, la città di è trasformata e, fino all’inizio della pandemia, il suo tasso di internazionalizzazione, le trasformazioni urbanistiche, gli interventi fatti per migliorare il trasporto pubblico locale, gli interventi fatti per migliorare l’ambiente e il verde urbano sono stati tutti interventi che hanno portato ad un’idea di città che funzionava, che era presa a modello e che era attrattiva, non solo per l’Italia ma per tutta Europa, non solo dal punto di vista degli affari e del lavoro ma anche dal punto di vista turistico, anche per la grande ricchezza culturale.
La pandemia ha cambiato la situazione ed è evidente che oggi dobbiamo pensare a un’amministrazione che dovrà far ripartire la città, sapendo che il covid ha cambiato molte cose.
La città dovrà cambiare, rigenerarsi, riqualificarsi, tenendo conto dei cambiamenti che il covid ha portato con sé.
La cosa più importante che condiziona sempre di più la vita delle città è che cambia il lavoro. Credo, infatti, che lo smart working alla fine resterà un’opportunità per tante aziende. Questo vuol dire sapere che bisognerà governare una trasformazione per cui una parte degli uffici ad esempio del centro dovranno essere ripensati e trovare un’altra funzione, così come dovrà essere ripensata una parte importante dei servizi che sono nati attorno a quegli uffici ma tutto ciò va governato.
Un’altra cosa che ci lascia la pandemia è un’attenzione alla salute e all’ambiente che deve spingerci a fare di più su questo fronte. Questo vuol dire trasporto pubblico sostenibile, la riforestazione di Milano, l’energia e la digitalizzazione: sono le cose per cui il Comune ha presentato dei progetti per chiedere di poter utilizzare le risorse del Recovery Fund.
Intervento tratto da una videointervista»