Inizia la discussione degli emendamenti alla Legge sulla Rigenerazione Urbana
Cominceranno domani mattina, in commissione Ambiente, le illustrazioni degli emendamenti (ne sono arrivati oltre 2mila) al testo unificato sulla Rigenerazione urbana messo messo a punto, a partire dalla proposta base a prima firma di Andrea Ferrazzi (Pd).
Tra le migliaia di proposte di modifica (in cui spiccano per numero quelle arrivate dalla Lega), c'è ne anche una a mia firma e della collega Nugnes che punta a eliminare una previsione, contenuta nel penultimo articolo del ddl con le disposizioni finali, con cui si modifica l'art. 10 del Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia (dpR 380/2001) sugli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio "subordinati a permesso di costruire": l'emendamento chiede di eliminare la previsione che chiede di sostituire la dicitura appunto di "permesso di costruire" con quella di "concessione edilizia".
Ho aggiunto la mia firma e illustrato gli emendamenti aventi come primo firmatario il senatore Ferrazzi, osservando che tanto le risultanze delle audizioni effettuate, quanto i rilievi emersi nel corso della discussione generale, impongono una ponderata analisi del testo all'esame della Commissione, nell'ottica di ricercare un'ampia sintesi politica.
Stante questo, a mio avviso, appare necessario esplicitare che lo scopo del testo non è il solo recupero degli edifici degradati, bensì consentire tutte quelle trasformazioni funzionali ad una piena ed effettiva rigenerazione urbana.
Anche con riferimento alla nozione di consumo di suolo, sarebbe necessario chiarire che il testo in esame non interviene su questa tematica.
La rigenerazione urbana ha naturalmente ad oggetto interventi sul costruito e, se ciò può avere come effetto ulteriore un contenimento del consumo di suolo, non è questa però la finalità specifica delle misure previste dal testo in esame.
Sotto tale aspetto, peraltro, potrebbe essere utile approfondire la possibilità di consentire un aumento aggiuntivo delle volumetrie, ossia di favorire - tramite efficaci misure di compromesso - uno sviluppo urbanistico in senso verticale nelle aree oggetto degli interventi.