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    Garantire la casa a chi perde il lavoro: 100 milioni per il Fondo sulla morosità incolpevole

    Di fronte all'emergenza sanitaria e sociale provocata dal Coronavirus la priorità deve essere quella di proteggere le persone in difficoltà e non lasciarle sole.
    La casa è una necessità e un diritto. E per chi magari perderà il reddito e non potrà pagare il canone d'affitto il grande rischio diventa quello di perdere la casa.
    Dobbiamo garantire la casa alle famiglie in difficoltà e per questo servono molti più soldi per il fondo a sostegno di chi è moroso senza colpe e regole chiare che facciano arrivare quelle risorse direttamente e presto a chi ne ha bisogno.
    Questo è il senso dell'Ordine del Giorno che ho presentato al Decreto Cura Italia in discussione al Senato.
    Dobbiamo impegnarci perché ad aprile queste risorse, almeno 100 milioni, siano trovate e soccorrano quei lavoratori (e le loro famiglie) che in difficoltà con il lavoro corrono il rischio di non poter pagare l'affitto della propria abitazione.

    Testo dell’Ordine del Giorno sul Fondo per la morosità incolpevole che ho presentato al Decreto Cura Italia:


    A.S. 1766
    ODG
    MIRABELLI

    La 5a Commissione permanente,

    in sede di esame dell’A.S. 1766, di conversione del decreto-legge 17 marzo 2020, n.18, recante misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19,

    Premesso che,

    L'emergenza dovuta alla diffusione del COVID-19, ha già prodotto e produrrà per molte famiglie nei prossimi mesi una consistente riduzione del reddito per sospensione o riduzione dell’attività lavorativa;

    In questa situazione molti soggetti si troveranno nella condizione temporanea di non poter corrispondere i canoni di locazione;
    In questa situazione di difficoltà per il Paese è necessario garantire che le famiglie non perdano la casa e, allo stesso tempo, non far pesare solo sulle proprietà i costi dell’emergenza.

    Considerato che,

    Il Fondo inquilini morosi non ha una dotazione sufficiente per sostenere e proteggere le persone che vivono o vivranno questa difficoltà;

    Lo stesso fondo per come è strutturato e organizzato non garantisce l’attribuzione del sostegno economico con l’urgenza di cui ci sarà bisogno;
    Servono criteri chiari e trasparenti per individuare chi può usufruire del sostegno per il pagamento del canone di locazione.

    Impegna il Governo

    a prevedere nel prossimo decreto legge in materia di COVID-19:

    - un incremento di almeno 100 milioni di euro, con apposito capitolo di spesa per l’anno 2020, la dotazione del Fondo inquilini morosi incolpevoli di cui all’articolo 6, comma 5, del decreto legge 31 agosto 2013, n.102 convertito, con modificazioni, dalla legge 28 ottobre 2013, n.124;

    - l’erogazione dei fondi direttamente ai comuni con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti da emettersi entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, tenendo conto delle domande pervenute ai Comuni.

    - che i i soggetti interessati possano accedere al fondo presentando domanda al comune, preferibilmente con modalità informatiche, richiedendo un contributo nella misura del 70% dell’importo complessivo del canone e delle spese accessorie per una durata massima di 6 mesi da erogare direttamente alla proprietà dell’immobile, fino a esaurimento del fondo.

    - l'individuazione dei criteri per l’accesso ai contributi, in particolare il reddito ISEE, le comunicazioni con la proprietà, altri elementi preclusivi (es. non sia titolare di proprietà ad uso abitativo nella provincia di residenza)

    - l'esenzione per il proprietario, a partire dalla comunicazione della richiesta del contributo, che non ricorre a procedure di sfratto dal pagamento dell’IMU e delle imposte reddituali per tutto il periodo della sospensione.

    - che il beneficio possa essere richiesto anche dai soggetti titolari di contratti di locazione di alloggi sociali, di cui al decreto del Ministero delle infrastrutture e trasporti 22 aprile 2008, nonché dai soci titolari di assegnazioni in godimento da parte delle cooperative edilizie di abitazione a proprietà indivisa.

     
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