Le norme contenute nella Legge di Bilancio riguardanti la casa
Con la Legge di Bilancio viene stanziato un miliardo di euro per creare nuove possibilità abitative e anche alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica dentro ad un ragionamento di rigenerazione urbana e di ristrutturazione di ciò che c’è.
Ci sarà la possibilità di avere i soldi per sistemare gli alloggi vuoti, per ristrutturare alcuni edifici di case popolari o per ridurre la pezzatura degli appartamenti e, quindi, di creare più possibilità abitative. Un problema, infatti, riguarda il fatto che negli anni ’70 sono stati costruiti appartamenti molto grandi mentre oggi servono in prevalenza case più piccole.
Lavorare sulla rigenerazione urbana, poi, significa che tutto ciò che viene costruito va fatto recuperando ex edifici, fabbriche o altro per consentire che si creino alloggi a prezzi contenuti, come prevede l’housing sociale. I Comuni mettono a disposizione il terreno, lo Stato rende disponibili delle risorse, si abbassano i costi di costruzione e in cambio si deve garantire che gli appartamenti vengano affittati a canoni sostenibili.
C’è, infatti, da investire molto sull’affitto.
Oggi siamo l’unico Paese che ha l’80% di famiglie che detengono una casa di proprietà e ci troviamo in un mondo dove il mercato del lavoro è sempre più flessibile per cui non regge più il modello in cui si comprava una casa vicino al luogo di lavoro che era stabile per tutta la vita. Oggi ci sono esigenze diverse, ci sono studenti universitari che si fermano nelle città solo per un periodo e ci sono domande abitative diverse. Bisogna, quindi, pensare all’affitto, meglio se a canone concordato.
Nella Legge di Bilancio, inoltre, confermiamo la cedolare secca al 10% per chi affitta a canone concordato e la rendiamo stabile, al fine di incentivare i proprietari di casa ad affittare con un contratto regolare.
La cedolare secca al 10%, infatti, ha fatto già emergere e rendere regolari situazioni di affitto in nero.
Inoltre, sempre con la Legge di Bilancio, viene rifinanziato il Fondo Sostegno Affitti con 50 milioni di euro per il 2020, 50 milioni per il 2021 e 50 milioni per il 2022. Questo è uno strumento che potrebbe essere gestito meglio di come è stato gestito in molte realtà. Più che dare i soldi direttamente alle famiglie in difficoltà, probabilmente, vanno dati alle agenzie per la casa che si devono occupare di fare incontrare domanda e offerta per garantire soluzioni abitative a chi viene sfrattato.
Per quanto riguarda, invece, le case popolari c’è sempre il tema di come riuscire a migliorare la qualità abitativa.
Oggi, chi sta in una casa popolare spesso paga poco di affitto ma poi si vede arrivare bollette per le spese di energia e riscaldamento altissime perché sono tutti edifici non efficienti dal punto di vista energetico.
Adesso sono stati estesi gli ecobonus (85% di detrazioni per i cappotti e 65% di detrazioni per l’utilizzo di energie rinnovabili) anche ai gestori delle case popolari ma devono utilizzarli.
Abbiamo provato anche ad includere MM per questo ma l’emendamento che ho presentato alla Legge di Bilancio non è passato e in futuro lo ripresenterò perché bisogna ottenere il risultato.
Intervento svolto al tavolo casa organizzato dal PD del Municipio 4.