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    I quartieri ERP

    Governo distante dai bisogni delle famiglie

    Il parere del governo e il voto della maggioranza contrari alla nostra mozione sull’emergenza abitativa sono l’ennesima dimostrazione della distanza, al di là della propaganda, dell’esecutivo dai problemi reali che vivono centinaia di migliaia di persone in difficoltà per cui l’impossibilità di trovare una casa a costi sostenibili significa scivolare verso la precarietà e spesso la povertà.

    Governo e maggioranza si sono rifiutati di assumere sia l’impegno a rifinanziare i fondi sostegno affitti e per la morosità incolpevole sia quello di investire risorse per garantire il diritto alla casa. È la conferma che le questioni sociali e i bisogni concreti delle famiglie più fragili per questo governo non sono una priorità.

    Testo della mozione presentata e discussa in Senato:

    Atto n. 1-00065 - Pubblicato il 20 luglio 2023, nella seduta n. 90

    MIRABELLI, BOCCIA, BAZOLI, LORENZIN, NICITA, ZAMBITO, IRTO, BASSO, D'ELIA, ZAMPA, ROSSOMANDO, ALFIERI, CAMUSSO, CASINI, CRISANTI, DELRIO, FINA, FRANCESCHELLI, FRANCESCHINI, FURLAN, GIACOBBE, GIORGIS, LA MARCA, LOSACCO, MALPEZZI, MANCA, MARTELLA, MELONI, MISIANI, PARRINI, RANDO, ROJC, SENSI, TAJANI, VALENTE, VERDUCCI, VERINI

    Il Senato,
    premesso che:
    la pandemia da COVID-19 e la crisi economica, la conseguente perdita del potere d'acquisto delle famiglie, insieme ad insufficienti politiche pubbliche, hanno aggravato l'emergenza abitativa nel nostro Paese, coinvolgendo fasce sempre più ampie di popolazione a partire dalle famiglie con redditi medio bassi e dai giovani, che sempre meno trovano soluzioni abitative a costi sostenibili;

    le diseguaglianze presenti sono bene evidenziate dai dati del Forum disuguaglianze e diversità: le stime indicano in oltre 650.000 le domande di alloggi ERP inevase e in 100.000 le nuove unità di edilizia sociale necessarie a corrispondere al fabbisogno. A ciò si aggiungono 50.000 sentenze di sfratto, con un aumento del 57 per cento in 10 anni (dal 2006 al 2016), di queste l'89 per cento è dovuta a morosità incolpevole. Quasi 300.000 persone sono a rischio di perdita dell'abitazione per alluvioni o eventi idrogeologici; mentre 21 milioni di persone vivono in aree a elevato rischio sismico spesso con abitazioni inadatte a reggere il rischio. Nelle aree più disagiate, si stima in circa 80.000 alloggi il patrimonio pubblico e privato, che richiede interventi per la riqualificazione e successiva assegnazione a coloro che ne abbiano bisogno;

    esiste, quindi, una domanda ancora molto forte nel nostro Paese di edilizia residenziale pubblica ed edilizia sociale per dare risposta alle situazioni di disagio più gravi, dove l'impossibilità di avere una casa si somma spesso a situazioni di difficoltà economica e occupazionale o produce il rischio di far scivolare in un'area di precarietà chi non riesce a sostenere il costo stesso dell'abitazione;

    per far fronte all'emergenza abitativa, nel corso della XVIII Legislatura sono state adottate varie misure, a partire dall'incremento della dotazione del Fondo di garanzia per la prima casa per l'anno 2022, il bonus affitto per i giovani, la proroga fino al 31 dicembre 2022 delle agevolazioni per la rinegoziazione di mutui ipotecari per l'acquisto "prima casa", oggetto di procedure esecutive. Ma soprattutto è stato rafforzato il Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione con un incremento di risorse di 160 milioni di euro per l'anno 2020 e di ulteriori 160 milioni per l'anno 2021 e l'incremento del Fondo inquilini morosi incolpevoli, successivamente azzerati dalla legge di bilancio per il 2023;

    in tema di sfratti, in considerazione dell'emergenza sanitaria da COVID-19 sono state adottate misure straordinarie, derogatorie delle vigenti normative nell'ambito delle locazioni ad uso abitativo e, contestualmente, in considerazione delle suddette misure, è stata prevista l'esenzione totale dell'IMU 2021 per i proprietari che possiedono immobili concessi in locazione su cui gravano procedimenti di sfratti sospesi a causa dell'emergenza COVID (articolo 4-ter del decreto-legge n. 73 del 2021);

    anche il PNRR, in particolare alla Missione 5, contiene misure rilevanti che possono concorrere a dare una risposta al bisogno abitativo; il rifinanziamento con 14 miliardi di euro del superbonus per la riqualificazione del patrimonio abitativo esistente; il programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare (PinQua); i piani urbani integrati dedicati alle città metropolitane, finanziati con lo strumento del Fondo dei fondi gestito dalla BEI, per la rigenerazione urbana finalizzata a promuovere l'inclusione sociale e combattere le forme di vulnerabilità, attivando risorse e finanziamenti privati;

    la questione abitativa si incrocia anche con il tema strategico della rigenerazione urbana. Riqualificare i quartieri ERP recuperando gli alloggi inutilizzati e creandone di nuovi. Garantire nelle trasformazioni urbane e nelle operazioni di riqualificazioni di parti del tessuto urbano e delle aree dismesse un aumento dell'offerta di alloggi a canoni sostenibili dalle famiglie meno abbienti. Utilizzare tutto il patrimonio pubblico disponibile e i beni sequestrati alle mafie per rispondere all'emergenza abitativa. Tutto ciò puntando sul riuso e sulla riqualificazione dell'esistente consentirebbe di coniugare aumento degli alloggi sociali con l'esigenza prioritaria di non consumare ulteriore suolo;

    la diffusa mobilitazione messa in campo in questi mesi in molte città italiane dagli studenti ha posto con forza il tema del diritto allo studio e del rapporto con adeguate politiche della casa; in particolare la carenza di alloggi universitari e il problema crescente del caro-affitti si sommano al fenomeno degli affitti brevi che, se non correttamente regolamentati, rappresentano un fattore distorsivo del mercato abitativo soprattutto nelle città maggiormente interessate dai flussi turistici;

    emerge infine la necessità di migliorare gli strumenti necessari a far incrociare domanda e offerta di case, in grado di rispondere a un bisogno molto articolato e certamente anche molto diverso dal passato; occorre aumentare la disponibilità di alloggi a canoni sostenibili, affrontare nell'immediato l'emergenza abitativa e la graduazione degli sfratti, coniugando le legittime esigenze dei proprietari, specie quelli piccoli che dall'affitto di una casa di proprietà traggono una parte di reddito fondamentale per il sostentamento della propria famiglia, con un bisogno di case in affitto a prezzi accessibili, anche attraverso strumenti efficaci di sostegno alla locazione per gli inquilini;

    rilevato, altresì, che:
    nel corso degli ultimi mesi migliaia di famiglie sono rimaste coinvolte dal repentino e consistente aumento delle rate mensili dei mutui ipotecari, in particolare per quelli a tasso variabile, di importo talmente significativo da non consentire in numerosi casi di potervi fare fronte con il reddito a disposizione;

    per comprendere la dimensione del problema è sufficiente ricordare che il valore complessivo dei mutui per l'acquisto di abitazioni ammontava, a fine marzo 2023, a 425,5 miliardi di euro, in crescita di circa 50 miliardi rispetto a fine 2017. I mutui a tasso variabile ammontano a circa 140 miliardi di euro; sul totale di 25,7 milioni di famiglie italiane, quelle che hanno un mutuo per l'acquisto della casa sono circa 3,5 milioni. Fra queste, circa un milione di famiglie hanno stipulato un mutuo a tasso variabile per l'acquisto dell'abitazione e, pertanto, risultano le più esposte agli effetti negativi dell'aumento del costo del denaro, dei tassi d'interesse e dell'inflazione;

    in termini pratici, per i mutui a tasso variabile, tali incrementi si traducono allo stato attuale, per un prestito da 150.000 euro della durata di 20 anni, in una rata mensile di 1.134 euro, ben 469 euro in più (più 70,5 per cento) rispetto a quella di un anno fa, quando era pari a 665 euro. Su base annua, l'incremento complessivo può superare pertanto, in tal caso, l'ammontare di 5.600 euro. Analoghe situazioni si registrano per i nuovi mutui a tasso fisso che rispetto ad un anno fa registrano incrementi superiori al 60 per cento;

    le prospettive per il futuro non prefigurano una inversione di tendenza. Al contrario, alla luce della recente decisione della BCE di innalzare, dal prossimo 27 luglio, i tassi d'interesse dal 4 al 4,25 per cento, in ragione dell'esigenza di contrastare gli effetti dell'inflazione, le rate dei mutui a tasso variabile e dei nuovi mutui a tasso fisso sono destinate a salire ulteriormente anche nei prossimi mesi;

    per far fronte alla situazione, appare indispensabile intervenire con urgenza almeno per "sterilizzare" l'aumento in atto delle rate dei mutui ipotecari per l'acquisto dell'abitazione principale. Fra i vari interventi possibili, emerge ampia condivisione sull'ampliamento delle attuali possibilità di rinegoziazione del mutuo ipotecario, con allungamento delle rate e senza oneri aggiuntivi per il mutuatario, nonché sulla sospensione dei mutui potenziando a tal fine la capacità d'intervento del Fondo di solidarietà mutui "prima casa". Per evitare il default dei mutuatari con redditi medio-bassi, a partire dai giovani, e maggiormente colpiti dall'incremento delle rate mensili del mutuo ipotecario sarebbe opportuno prevedere un'agevolazione una tantum da applicare sull'eccedenza dell'onere sostenuto in relazione alle rate mensili del piano di rimborso del mutuo, limitatamente al periodo intercorrente tra il 1° luglio 2022 e la data di rinegoziazione o di sospensione del mutuo;

    per affrontare l'emergenza abitativa occorrono, poi, politiche abitative che guardano al futuro dei giovani e che estendono le possibilità di stipulare un mutuo ipotecario per l'acquisto di una abitazione con adeguate garanzie a copertura anche in una situazione come quella attuale. In tale contesto, un ruolo centrale può essere rivestito dal "Fondo di garanzia per la prima casa", opportunamente potenziato ed esteso, così come il rafforzamento delle vigenti agevolazioni fiscali per l'acquisto della casa di abitazione,

    impegna il Governo:
    1) a rifinanziare, nel primo provvedimento utile, con risorse adeguate e di importo significativo, il Fondo per il sostegno all'affitto e il Fondo per la morosità incolpevole per sostenere la locazione dei soggetti in condizioni di particolare difficoltà, ottimizzando i tempi, gli strumenti e i meccanismi di trasferimento e assegnazione delle risorse stanziate;

    2) ad adottare e promuovere politiche pubbliche organiche per la casa, sostenute da una "legge quadro sull'edilizia residenziale pubblica e l'edilizia sociale" e da adeguate risorse pluriennali, al fine di incrementare significativamente l'offerta di alloggi a canone sociale; a predisporre, altresì, relativamente agli immobili di edilizia residenziale pubblica, un piano nazionale per il recupero e la riqualificazione degli alloggi sfitti oggi inutilizzati per mancanza di manutenzioni straordinarie;

    3) ad adottare iniziative legislative al fine di incentivare i Comuni a promuovere programmi di rigenerazione urbana, anche con interventi complessi di demolizione e ricostruzione per ottenere il "saldo zero" del consumo di suolo insieme al soddisfacimento della domanda abitativa debole e alla coesione sociale;

    4) a promuovere il coordinamento dei livelli territoriali coinvolti (Stato, Regioni, Comuni) per rigenerare il patrimonio pubblico dismesso, utilizzare i beni confiscati alla criminalità organizzata e il patrimonio demaniale inutilizzato, abbandonato e degradato per offrire soluzioni utili a fronteggiare l'emergenza abitativa;

    5) a garantire il rispetto degli obiettivi previsti dalla Missione 5 del PNRR, al fine di realizzare gli interventi di rigenerazione urbana volti a dare risposta al disagio abitativo e a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale;

    6) a potenziare l'offerta di edilizia residenziale universitaria pubblica, prioritariamente attraverso operazioni di recupero del patrimonio edilizio esistente, utilizzando le risorse previste dal PNRR, anche al fine di assicurare il pieno riconoscimento del diritto allo studio;

    7) a prevedere una più efficace regolazione degli affitti brevi, attraverso una legge nazionale di regolamentazione delle piattaforme turistiche che riconosca il ruolo essenziale degli enti locali nel definire strategie adeguate alla specificità dei contesti di riferimento, così da valorizzare il patrimonio artistico e culturale e salvaguardare l'assetto urbanistico delle città;

    8) ad adottare iniziative idonee in materia di locazione abitativa, sia in termini di incentivi e aiuti ai locatari e ai proprietari che accettino di rinegoziare i canoni o di accompagnare con misure adeguate l'esecuzione dello sfratto, anche garantendo il passaggio da casa a casa alle famiglie;

    9) a promuovere la sottoscrizione di appositi protocolli di programmazione delle esecuzioni degli sfratti, mediante l'istituzione di cabine di regia territoriali coordinate dalle Prefetture che permettano e facilitino la gradualità delle esecuzioni al fine di contenere l'emergenza ed evitare conflitti sociali;

    10) ad adottare iniziative al fine di prevedere la riduzione dal 10 al 4 per cento dell'IVA applicata sui canoni di locazione di edilizia convenzionata o in qualsiasi modo agevolata;

    11) a utilizzare la leva fiscale per incentivare la messa sul mercato delle locazioni a canoni sostenibili di alloggi privati e per sostenere, prevedendo detrazioni fiscali chi è in affitto;

    12) a istituire una banca dati del patrimonio abitativo degradato pubblico e privato, da finalizzare ad un uso in tempi brevi per le gravi emergenze alloggiative con particolare riferimento alle disponibilità immediata degli enti previdenziali e degli altri enti pubblici o con forme di partecipazione, controllo pubblico o vigilanza pubblica, anche sostenendo l'azione dei Comuni per l'affitto o acquisto di alloggi da assegnare prioritariamente ai soggetti colpiti da provvedimenti di sfratto sulla base di una graduatoria definita dall'indicatore della situazione economica (ISEE);

    13) a monitorare e sostenere l'utilizzo del superbonus 110 per cento e degli altri incentivi fiscali da parte degli enti proprietari e di gestione dell'edilizia residenziale pubblica, valutando l'opportunità di una proroga dei termini per la realizzazione degli interventi, e prevedendo una stabilizzazione degli incentivi fiscali, anche in misura ridotta, al fine di consentire la programmazione di investimenti di riqualificazione energetica sul patrimonio abitativo pubblico e privato finalizzato al recupero e alla messa a disposizione in tempi rapidi di alloggi attualmente inagibili e inutilizzati;

    14) a sostenere e valorizzare il contributo della cooperazione sociale e delle cooperative a proprietà indivisa anche alla luce del loro potenziale in termini di innovazione sociale e di contributo alla sostenibilità dei prezzi degli alloggi;

    15) ad adottare misure finalizzate a "sterilizzare" l'aumento in atto delle rate dei mutui ipotecari per l'acquisto dell'abitazione principale, a partire dall'ampliamento delle attuali possibilità di rinegoziazione del mutuo ipotecario, con allungamento delle rate del piano di rimborso, senza oneri aggiuntivi per il mutuatario;

    16) a potenziare la capacità di intervento del Fondo di solidarietà mutui "prima casa", al fine di consentire maggiori spazi per la sospensione delle rate dei mutui per l'acquisto dell'abitazione principale in favore dei mutuatari in situazione di difficoltà che limita o impedisce, con il reddito a disposizione, la capacità di rimborso del mutuo;

    17) a sostenere i mutuatari con redditi medio-bassi, a partire dai giovani, maggiormente colpiti dall'incremento delle rate mensili del mutuo ipotecario prevedendo un'agevolazione una tantum e circoscritta nel tempo da applicare sull'eccedenza dell'onere sostenuto in relazione alle rate mensili del piano di rimborso del mutuo;

    18) a prevedere misure finalizzate a rafforzare le vigenti agevolazioni fiscali per l'acquisto della casa di abitazione finora riconosciute soltanto ai giovani fino a 36 anni di età, anche ai soggetti che non hanno compiuto 40 anni di età, alle famiglie monogenitoriali con figli minori e ai conduttori di alloggi di proprietà degli istituti autonomi per le case popolari, comunque denominati;

    19) a potenziare il Fondo di garanzia per la prima casa, prevedendo un adeguato incremento delle risorse a disposizione del Fondo e un allargamento della platea dei possibili beneficiari degli interventi di garanzia del fondo.

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