Desirée "un nuovo tassello nella storia infinita"

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Ciao Desirée e perdonaci di non averti saputo proteggere.
La cassa di risonanza mediatica non da tregua. Dolore, compassione per la tragica e orrenda morte di Desirée, per gli affetti della famiglia sembrano secondari, nello sfondo che già si allontana e trasforma.  

È giusto che la giustizia proceda trattando questa morte come un "caso", meno che lo sia dalla cronaca giornalistica, ancor meno dal Governo e da membri del Governo e del Parlamento. Penso che sia sbagliato cercare subito l’occasione per strumentalizzare politicamente la vicenda ma è chiaro che non c’è solo il problema del degrado urbano. 

Resta lo stupore di vedere tanto degrado nella capitale d’Italia
Un luogo come quello in cui è avvenuto l’omicidio non dovrebbe esistere, soprattutto nel centro della città ma neanche in periferia. 
È però incredibile, che di fronte a questo episodio si cominci a parlare di dare poteri speciali al Sindaco di Roma, perché i poteri i sindaci li hanno già. Gli strumenti ci sono, bisogna applicarli, imparare ad applicarli con volontà e costanza. 

Questo è il tema su cui bisogna interrogarsi.
Perché a San Lorenzo il Comune di Roma non ha fatto gli interventi che la legge consente per mettere in sicurezza l’area?
 
Sul degrado urbano si può intervenire e lavorare per prevenire.
Perché le file di persone che vanno a cercare la droga? È un pezzo di mondo nelle nostre città, di giovani e non, che hanno ripreso comportamenti che pensavamo di aver dimenticato, che abbiamo rimosso. 
Occorre lavorare seriamente per comprendere e contrastare le cause di questo disagio, della ricerca della droga, e serve anche fare un lavoro di prevenzione. È quindi innanzi tutto un problema sociale, oltre che di ordine pubblico.